Olbia, ovvero la città felice, le origini greche del suo nome non mentono e anticipano tutta l’esperienza sensoriale, che chiunque potrà fare dedicandosi del tempo in questo angolo di paradiso. In volo da Roma 40 minuti e approdi lì, neanche il tempo che impiego a raggiungere il posto di lavoro da casa. Appena scendi la scaletta dell’aereo ti avvolge subito il calore secco e la luce azzurra tipica di questo luogo, che riconosco da quando sono piccola; unica e intensa, irripetibile in qualsiasi altro posto del mondo, almeno che ho visitato fin’ora. Con una navetta in 15 minuti dall’aeroporto arrivi al Mercure Olbia, un albergo cui l’architetto ha dedicato la forma di una nave esposta verso il mare, in continua evoluzione architettonica e con la suggestiva Piazza Mosaico al suo interno, dove ci si incontra, si pranza, si svolgono concerti e sfilate. Le persone vi si muovono attorno e al suo interno come facessero parte del racconto raffigurato, di una strabiliante bellezza artistica.
A 15 minuti si trova la spiaggia Pittulongu, la spiaggia degli Olbesi, che potete raggiungere con la navetta dell’albergo. Senza prenotare auto o noleggiarne se si hanno pochi giorni questo binomio è un relax assoluto. 3 stabilimenti che hanno anche ristorazione che sono delle eccellenze, visto che ci mangiano gli Olbesi è tutto a prova di qualità superba. La spiaggia è bianchissima e finissima e il mare è quello unico della Sardegna. Qui assaggiate le cozze, che sono famose e buone come in nessun posto, ci sono gli allevamenti proprio nelle acque cristalline del loro mare. Le servono con pane abbrustolito all’aglio e vi annoderanno un bavagliolo per il sughetto che prenderà iniziative mentre farete i giusti e pericolosi intingoli nel piatto.
Una coccola, che non ricevevo dall’età di 6 anni.
Dopo una giornata di mare tornate in hotel e immergetevi in una Spa e una palestra – se vorrete – con personale gentilissimo a disposizione. Io non volevo più uscire.
La mattina colazione da principessa con il sorriso e la gentilezza di Marco, appassionato del suo lavoro come il resto dello staff. Giovane e super preciso. Una nota di merito ulteriore, alla reception il personale addetto all’accoglienza parla un perfetto inglese.
Io mi sa che prima dell’inverno ci faccio un’altra scappata…