A Portorose, sul litorale della Slovenia a pochi chilometri dal confine italiano, apre il ristorante gourmet Salina, della catena Lifeclass, i piatti a firma dello chef Marko Gorela, uno dei nuovi nomi maggiormente in evidenza della cucina slovena che sta conquistando l’attenzione di critica e pubblico.
Il viaggio emozionale di una cena nel suo ristorante inizia appena si tocca la sua terra. Una costa a pochi passi dall’Italia, che ricorda i piccoli gioielli di mare e i borghi affacciati sui porticcioli cui siamo abituati, ma non così tanto da non sorprenderci quando ne incontriamo fuori casa. Quando ripenso alle portate, alla location del ristorante e ai modi affabili e gentili dello chef e di ogni elemento del suo staff, mentalmente vengo ricondotta ad un movimento circolare perfetto. Un abbraccio della Natura, il mare, le saline, il cielo e i suoi frutti condensati e elevati a piccoli bocconi ghiotti di ogni elemento di questa terra. Rielaborati ma non troppo, resi perfetti da una maestria ingentilita da una passione fortemente legata alla stagione e al territorio. Tutto reclama la sua provenienza ad ogni profumo e ad ogni gesto di cui siamo partecipi e spettatori con occhi e mente spalancati di fronte a tanta bellezza.
Il nuovo ristorante si ispira al viaggio del sale dal mare all’universo, con le sue ampie vetrate affacciate sull’Adriatico. Partendo dalle saline, di Sicciole e di Strugnano, formatesi 700 anni fa e da cui si produce ancora a mano il sale secondo il metodo tradizionale, regalando un prodotto di altissimo livello in gusto e qualità fin dai delicati cristalli, croccanti e purissimi. Vengono utilizzati dagli chef di tutto il mondo. Arriviamo a scoprire che ogni prodotto è legato fortemente a questa tradizione. Materie prime eccellenti – frutta, ortaggi, erbe aromatiche, olio EVO – e vini pieni di personalità. Quella che esalta gli accostamenti dei piatti di Gorela, pensati come tavolozze di colori, magnificati proprio dalla presenza della luce e del mare. Un detto esplicativo qui recita che Il sale è il mare che non è potuto ritornare al cielo.
Il nome di battesimo del ristorante non poteva suggellare in modo migliore questo simposio, a partire dal colore bianchissimo e dalla luce in cui è avvolto e che richiama il bianco riverbero del sale sotto il sole del mediterraneo.
Ci accoglie all’ingresso nella prima sala una luce che fa da sfondo a installazioni da galleria d’arte, la teca refrigerata con i vini eccellenti sia internazionali che del territorio, un albero-installazione da galleria moderna da cui pendono meravigliosi bocconcini, amuse bouche, dei quali ci si serve direttamente mentre si sorseggia un’ottima bollicina. Anche nella seconda sala, dove sono stati collocati i tavoli, il bianco regola la gamma delle tinte dominanti. Fin dall’accesso si mettono in evidenza il candore delle ampie sedie avvolgenti che circondano i tavoli da sei e le campane oversize di vetro trasparente, posizionate sui sottopiatti per tenere in caldo le portate. Lo chef Gorela ha partecipato attivamente alla progettazione dell’interior design, contribuendo a creare uno spazio che concettualmente si ispira a una luminosa galleria d’arte.
Come per gli ingredienti della cucina – non potrebbe che essere così – anche per ciò che riguarda la proposta enologica è stato fatto un accurato lavoro di ricerca coinvolgendo i produttori locali di nettari pieni di struttura come il rosso Refošk e bianco Malvazija, senza dimenticare le bollicine metodo classico di grande complessità e finezza.
L’estro creativo dello chef Marko Gorela ha elaborato un menu per l’inaugurazione del 30 Marzo scorso, declinato con le note di Pasqua, combinando con raro senso dell’equilibrio terra e mare, tradizione e visione. La combinazione delle portate (parte di esse entrerà in carta), così come sarà per i menu che varieranno in funzione della stagionalità, è stata pensata per emozionare puntando sulla solidità della sostanza. I piatti di Gorela sono bellissimi, ma quella di Gorela è una complessità volutamente fruibile, ognuno saprà leggere attraverso le sue creazioni ciò che i prodotti della terra vogliono comunicare. Equilibrio di sapori e colori.
Apre le danze il signature dish Brülée di riccio con capesante e caviale Ossetra, seguito da carpaccio, tuorlo, cuoricini di insalata arrosto e schiuma di scalogno; Ravioli di pistacchio con mousse di mortadella, porri novelli arrostiti, salsa di tuorlo e olio d’oliva e baccalà affumicato arrosto; triglia di fango con scampi, tartufo nero, puré di pastinaca con rafano e broccoli. Per concludere, lo scenografico dessert Aurum di Zlatarna Celje.
Lo chef Marko Gorela nel suo ristorante
Prima di cena dedicatevi coccole e massaggi thai, un percorso sauna da perdersi come nell’antichità, piscine con acqua termale di 42.000 anni fa, benessere a tutto tondo per rigenerarsi a 360° negli hotel Lifeclass, qui siamo all’hotel Slovenja.
Passate per un dessert super gourmet al Café Central, le cui creazioni fanno gola d’estate a chi viene in barca prende le torte e se le porta via a largo per godersele a bordo.
Nella hall dell’Hotel Slovenja si apre una porticina per accedere all’Istrian Bistro & Tapas Bar, regno incontrastato di Marko Gorela per il fast food, elevato all’ennesima eccellenza. Le sue erbe aromatiche l’olio, le materie prime, che decide di alternare e far danzare dentro le sue tapas rimane uno dei ricordi più belli della mia vacanza a Portorose. La cucina gourmet di un grande chef alla portata di tutti smuove le corde della felicità. Ecco alcune Tapas sempre diverse e perfette.
Musica dal vivo dopo cena e una passeggiata nella vicina Pirano, per assistere al tramonto chiuderà un cerchio di emozioni e bellezza che porterete per sempre con voi. Nell’attesa di ritornare in un questa lingua di terra ricca e gentile.

WHITE PIER
Ristorante Salina: Obala 33, Portorose Tel. +386 5 692 90 01
Una esperienza unica al White Pier, il molo bianco, durante la bella stagione.