
Migliaccio napoletano

La ricetta del Migliaccio napoletano è stata una preparazione non programmata. Complice la mia amica Elisa che da Napoli mi ha foraggiato di ricotta freschissima di Agerola oltre che provoloni dal suo spacciatore di fiducia. Non sono brava con le scadenze e le festività, ma stavolta sono stata chiamata alle armi da fattori davvero convincenti.
La ricotta di una bontà assoluta mangiata a cucchiai era sufficiente anche per la preparazione del migliaccio. La ricetta è della Mamma Cuocò, presa a piè pari ho solo usato la farina di mais di polenta fine. Quindi è un dolce anche glutenfree. Non essendo napoletana non l’avevo mai preparata, ho letto che ne esistono diversi tipi a seconda della regione. Ma questa mi ha conquistato immediatamente. La rifarò anche fuori dal carnevale. Preparatela se potete per domani martedì grasso.
Migliaccio napoletano
Tempi di preparazione
Tempi di cottura
Tempi d'attesa
Ingredienti
Dosi per 10 persone- 800 g di latte
- 150 g di farina di polenta (o semolino)
- 500 g di ricotta fresca
- 50 g di burro
- 1 pizzico di sale
- 1 arancia
- 1 limone
- 450 g zucchero
- 5 uova
- 2 cucchiai acqua fiori d'arancio
- 1 cucchiaino di cannella
- 1 cucchiaino di vaniglia in pasta o estratto
- 1 bicchierino Marsala (Strega è originale)
Procedimento
In una casseruola fate sciogliere il burro con il latte e appena arriva al bollore abbassate il calore.
Inserite a pioggia la farina di mais e mescolate per non far venire grumi. Tenete sul fuoco dieci minuti per ottenere la densità di una crema.
Fate freddare. Io l’ho trasferita in una ciotola.
Montate le uova con lo zucchero per circa 5-6 minuti fino a che diventeranno spumose e chiare.
Abbassate la velocità e inserite la vaniglia, la cannella, la scorza dei due agrumi.
Unite la ricotta passata al setaccio, il liquore e amalgamate.
Inserite ora la crema raffreddata, mescolando a bassa velocità.
Versate nello stampo preparato con burro e farina di mais.
Cuocete a 180° per circa 1 ora.
Deve essere caramellizzato in superficie.
Consumatelo freddo.