Succede che una sera, a Roma, un gruppo di foodblogger viene invitato alla cena narrata all’Antica Focacceria S.Francesco per festeggiare i 180 anni dalla sua nascita. Il ristorante di cucina popolare siciliana dove hanno mangiato Garibaldi e Falcone, famoso per la sua focaccia con la milza, e divenuto crocevia di intellettuali e personaggi storici.
Ecco allora che ti ritrovi a Palermo nel bel mezzo di Trastevere: discendi una stradina impervia di sampietrini dal lungotevere e davanti a te si apre una piazzetta incantata, Piazza S. Giovanni della Malva, che se non fosse per le macchine, penseresti di essere ancora nel 1834, quando Salvatore Alaimo aprì una focacceria in una cappella sconsacrata ricevuta in dono.
Lì decise di cucinare per il popolo, proponendo una focaccia di ricotta e strutto, detta focaccia schietta (vergine, nubile). Poi la focaccia divenne maritata, quando Alaimo vi aggiunse un pezzo di carne economica resa gustosa da cottura e intingoli.
Il cibo si strada, lo Street Food, comincia qui da Alaimo che fa mangiare tutti senza distinzione di ceto e classe sociale, ricchi e poveri.
Oggi tutti i locali della penisola sono come quando l’architetto Ernesto Basile disegnò logo e arredamenti: tavoli in ghisa e sedie in ferro battuto. Si entra nel locale, piastrellato di maioliche candide, i tavoli in ferro, con la cucina a vista, che è un valore aggiunto innegabile, e lo sguardo è subito rapito dal bancone con poche sceltissime pietanze fresche di giornata. Un altro elemento che apprezzo dei locali quando la proposta si concentra e – ai massimi livelli qualitativi – su pochi prodotti d’eccellenza. Qui lo erano tutti.
Avevo avuto modo di conoscere i cannoli siciliani e lo street food dell’Antica Focacceria in occasione della presentazione della Guida Street Food al Gambero Rosso, nella quale sono citati tra i migliori d’Italia.
Già in quell’occasione ebbi modo di gustare in modo distinto quanto la ricotta fosse l’ingrediente principe di questo dolce che ti fa girare la testa. Vellutata come una panna, leggera come un formaggio fresco, ha passato il test di due amiche bloggers siciliane, “che la ricotta come in Sicilia non si trova mai eh!” E invece… hai visto mai anche a Trastevere…
Lo staff cordiale, divertente durante la preparazione a vista con narrazione di tutte le pietanze, oltre ai cannoli farciti naturalmente al momento. Una serata sicuramente da ripetere. Vi lascio con le foto di quello che abbiamo gustato direttamente nella piazzetta, ringraziando tutti
A presto









