Ho avuto la fortuna di gustare le creazioni dello chef Giuseppe di Iorio sul palcoscenico della storia. Giuseppe si muove in una cucina perfettamente attrezzata in 60 metri quadri con finestra sul Colosseo, laddove la creatività prende spunto da tanta arte e si riversa nei suoi piatti ineguagliabili.
Intorno al terrazzo c’è il suo orto con le erbe aromatiche, profumatissimo e molto invidiato, che utilizza nelle sue preparazioni; il pane e la pasta sono fatti in casa ogni giorno, le verdure di stagione e l’eccellenza delle materie prime sono un punto irrinunciabile della sua arte culinaria. In essa si alternano in un equilibrio perfetto tradizione e innovazione: romano doc, Giuseppe, porta nei suoi piatti tutta la gioia di essere lì nel cuore della sua città a fare ciò che gli riesce magnificamente, cucinare e trasmettere ciò che per lui significa gustare un cibo inalterato, genuino rielaborato con maestria. Mentre ne parla si illumina comprensibilmente per il crocevia perfetto nel quale si trova ad operare. E gli astanti ne gustano ogni attimo e boccone, felici come lui di essere proprio lì in quel momento.







