lemon curd di Santin
Lo chiama Cremoso al Limone, il Maestro Santin, e mi piace in italiano. Mi piace la mia lingua, e ormai al suono di parole in inglese, nonostante abbia studiato le lingue per una vita, o forse proprio per questo, mi irrito non poco quando si usano correntemente in un dialogo qui ed ora. Intendo dire in Italia, se si sta parlando in Italiano perché non usare le immense meraviglie della nostra lingua? Perchè dire ti mando un thread per la mission e un recap per il save the date e il meeting prima del to do list se non peggio quando si usano gli acronimi asap, fiy, diy? Che ci devi fare col tempo che risparmi (6 secondi?!) usando questi vocaboli? Per me è come la carta vetrata sul vetro.
Qui lo chiamo però Lemon Curd perchè è Inglese. A ognuno il suo. Questo cremoso si ripercuote sulle papille gustative ed è meglio di una crema perché è Levigato. Perfetto da accompagnamento, e da solo. Non stucchevole, fresco per il suo aroma di limone ineguagliabile. Se ne assaggiate un cucchiaino è finita per voi. E per i poveri ospiti ai quali il lemon curd era destinato:) Ci vuole un nano secondo a prepararlo e anche meno a finirlo.
Lemon curd di Santin
Tempi di preparazione
Tempi di cottura
Ingredienti
Dosi per 8 persone- 250 g di zucchero semolato
- 250 g di burro
- 5 uova bio
- 3 limoni non trattati
Procedimento
Lavate e asciugate i limoni. Prelevatene la scorza solo la parte gialla; spremeteli e tenete da parte il succo.
In una casseruola cuocete a fuoco basso le uova leggermente sbattute, lo zucchero e il burro; aggiungete per ultimo le scorze e il succo dei limoni e mescolate con una frusta fino ai primi cenni di bollore.
Terminate la cottura e passate al setaccio per eliminare eventuali grumi e le scorze. Fate freddare in una salamoia di acqua e ghiaccio e coprite con pellicola a contatto. Conservate in frigorifero fino all’utilizzo. Si conserva per 3 giorni.
Il succo del limone può essere sostituito con arance, mandarini e pompelmi (di questi non utilizzate le scorze sarebbero troppo forti nel gusto).






